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“ABC della Pallanuoto, terza puntata: tempi del match e arbitri

Il giro di boa della settimana in casa Brescia Waterpolo coincide con una nuova puntata di “ABC della Pallanuoto“, la rubrica che avvicina quelli che possiamo definire gli “appassionati dell’ultim’ora” al nostro sport preferito, facendo conoscere nel dettaglio regole e fondamentali del gioco. Oggi analizziamo il ruolo degli arbitri e il tempo, inteso sia come la durata della partita sia come i secondi che si hanno a disposizione per portare a termine un’azione.

 

LA DURATA DI UNA PARTITA

 

Un match di pallanuoto di serie A1 e A2 è di 32 minuti di gioco effettivo, suddiviso in quattro tempi di 8 minuti ciascuno. Tutte le altre serie (B,C e D maschili, A/1,A/2, B e C femminili, Settori Giovanili) disputano incontri di 28 minuti di gioco effettivo suddivisi in quattro tempi di 7 minuti ciascuno. Per ottenere un cronometraggio effettivo, il tempo viene fermato ad ogni fallo, gol e timeout. Il cronometro viene fatto ripartire nel momento in cui la palla lascia la mano del giocatore che ne effettua la rimessa in gioco. È presente un intervallo di due minuti tra il primo e il secondo periodo e tra il terzo e il quarto, mentre sono previsti cinque minuti di pausa tra il secondo e il terzo periodo.

 

Se al termine dei tempi regolamentari in una partita dove è richiesto un risultato definitivo il punteggio è ancora di parità, dopo una pausa di cinque minuti si disputano due tempi supplementari, ognuno di tre minuti, con un intervallo di due minuti tra il primo e il secondo. Se anche al termine dei tempi supplementari il punteggio è di parità si procede con i rigori.

 

I TEMPI DELL’AZIONE

 

Le due squadre devono cercare di far entrare la palla nella porta avversaria entro 30 secondi dall’inizio della loro azione d’attacco (cioè da quando entrano in possesso del pallone) altrimenti viene fischiata loro un’infrazione di tempo e la palla passa agli avversari.  Il conteggio dei 30 secondi verrà azzerato nel momento in cui viene effettuato un tiro in porta, viene assegnata una espulsione o un rigore o viene assegnato un tiro d’angolo; tutto ciò indipendentemente da chi rientrerà in possesso del pallone.

 

Nel caso in cui un tiro in porta finisca oltre la linea di fondo a causa di una deviazione, se quest’ultima è provocata da un difensore, l’azione riprenderà con il possesso del pallone a chi difendeva al momento del tiro; se provocata dal portiere, l’azione riprenderà con una rimessa dall’angolo che dovrà essere effettuata dalla linea dei 2 metri con possesso palla a chi attaccava al momento del tiro. In caso il difensore dovesse deviare sul fondo un semplice passaggio, invece, si riprenderà il gioco con un tiro d’angolo in favore della squadra in attacco.

 

I DIRETTORI DI GARA

 

Esistono varie possibilità riguardo alla composizione della commissione arbitraria. Possono essere presenti due arbitri e due giudici di porta, due arbitri senza giudici di porta oppure un arbitro e due giudici di porta. Gli arbitri rimangono ai lati della vasca e sono coadiuvati da un cronometrista, che deve fermare il tempo ad ogni fischio dell’arbitro essendo la durata dall’incontro di tempo effettivo, da un “trentista” che controlla il tempo di possesso della palla e da un segretario che redige lo score board dell’incontro.