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La Vittoria Alata a Piero Borelli

Cinquant’anni di passione non passano inosservati ed è per questo che l’Amministrazione comunale di Brescia ha voluto rendere omaggio a Piero Borelli, da mezzo secolo in prima fila a tirar le redini della pallanuoto biancazzurra. Oggi pomeriggio, in uno dei luoghi simbolo della Leonessa d’Italia, ovvero il Salone Vanvitelliano – situato all’interno di Palazzo della Loggia, sede del governo cittadino -, il direttore sportivo dell’An Brescia ha ricevuto dal sindaco, Emilio Del Bono, il premio Vittoria Alata, come riconoscimento ad una carriera, sportiva e non solo, davvero straordinaria.

 

Oltre all’intera prima squadra, con tutto lo staff dirigenziale e gli sponsor, lungo l’elenco di amici, autorità e figure istituzionali che non hanno voluto mancare alla cerimonia. A introdurre la cerimonia, il consigliere comunale con delega allo Sport, Fabrizio Benzoni: «Rivolgiamo un caloroso ringraziamento a un’istituzione dello sport bresciano. Non solo, Borelli, ha saputo portare a Brescia risultati di grandissima importanza, ma anche è stato determinante nella promozione della pallanuoto».

 

«In uno dei luoghi simbolo della città – queste le parole di Giorgio Lamberti, ex primatista, campione del mondo, e pupillo del ds -, è bello salutare e rivolgere un affettuoso abbraccio a Piero».

 

«Da quando frequento le piscine – dice il presidente dell’An, Andrea Malchiodi, ex pallanuotista e figlio d’arte nel ruolo di numero uno del club -, Piero c’è sempre stato, segno inequivocabile di una passione inossidabile. È un autentico emblema del nostro sport, e non solo a livello locale».

 

«Abbiamo deciso di omaggiare Piero – spiega il primo cittadino di Brescia, Emilio Del Bono – con la Vittoria Alata per esprimere un gesto di grande gratitudine, e la scelta del premio non è certo casuale: la Vittoria Alata è simbolo di Brescia, richiama i valori della tenacia, della determinazione, caratteristiche proprie di Borelli, da tempo bresciano al cento per cento. Ancora grazie, Piero, e non mollare».

 

Infine, il doveroso intervento del premiato: «Quando sono arrivato a Brescia – dice il ds dell’An -, qui, la pallanuoto non esisteva. Con l’aiuto di figure fondamentali come i fratelli Marco e Franco Bonometti, insieme a loro padre, Carlo, e poi Guido Malchiodi, e poi suo figlio Andrea, siamo riusciti a radicare nel territorio uno dei cosiddetti sport minori, e oggi abbiamo una solida base composta da cinquecento atleti. Ringrazio di cuore il sindaco Del Bono, il consigliere Benzoni e tutta l’Amministrazione, i ragazzi della squadra, il tecnico Bovo, gli sponsor e tutti gli amici che mi hanno dimostrato tanto affetto».